2.2. L’approccio progettuale¶
L’approccio proposto da Designers Italia in questa guida pratica permette di perseguire i valori di una progettazione virtuosa dei servizi pubblici digitali. Si ispira e prende in considerazione una varietà di elementi - presi in prestito da diverse metodologie di progettazione - e sintetizzati in 5 caratteristiche fondamentali che consentono di affrontare al meglio il processo sotto diversi punti di vista: quello delle persone, delle procedure e della tecnologia.
Sistemico - Basato sul comprendere e progettare le interazioni tra i diversi attori ed elementi coinvolti nell’erogazione e fruizione del servizio nel complesso, per assicurare coerenza, armonia, integrazione e ottimizzazione degli scambi tra cittadini, processi, norme e risorse.
Utente centrico - Basato su investigare i comportamenti, le necessità, preferenze e aspettative degli utenti del servizio per realizzare servizi e interfacce accessibili e conformi ai criteri di usabilità e sul coinvolgerli nelle diverse fasi del processo, per informare la progettazione e validare i risultati ottenuti.
Partecipato - Che mira a coinvolgere individui, utenti e non, con diversi background, competenze e capacità nel processo progettuale, facilitando l’esplorazione, ideazione e prototipazione di soluzioni relative a sistemi, servizi, norme e interfacce insieme alle persone che le utilizzano e ne vengono influenzate.
Aperto - Che parte dalla condivisione pubblica di informazioni sui progetti in essere, sfrutta le buone pratiche attingendo a risorse esistenti valide, e reimmette a disposizione i risultati sotto forma di documentazione, strumenti e risorse verso la community degli attori coinvolti.
Iterativo - Che si fonda su un processo ciclico di pianificazione, analisi, definizione sviluppo e test, e in ottica di miglioramento continuo di un servizio o prodotto digitale, utilizzando strumenti comprensibili a tutti i soggetti e gli attori coinvolti (stakeholder), come i prototipi a diversi livelli di fedeltà, per valutare le soluzioni proposte, analizzare i risultati e definire le modifiche e ottimizzazioni da apportare.
2.2.1. Buone pratiche¶
L’approccio di Designers Italia si riflette in un insieme di buone pratiche da adottare per progettare in modo virtuoso la trasformazione digitale dei servizi pubblici, raggiungere standard di qualità internazionali e supportare il raggiungimento dei requisiti richiesti a livello normativo. Queste buone pratiche, a loro volta, sono ordinate in relazione alle diverse fasi del processo progettuale presentato più avanti.
Prioritizzare gli obiettivi e individuare i requisiti del progetto in funzione di essi;
Definire il perimetro del progetto bilanciando desiderabilità, fattibilità e opportunità;
Favorire equità e pari opportunità come requisiti imprescindibili;
Documentare i progetti e i processi in modo chiaro e aperto;
Definire sin dal principio i Key Performance Indicators (KPI), ovvero gli indicatori di risultato, e le strategie per il futuro monitoraggio della performance di una soluzione digitale;
Immedesimarsi e ascoltare gli utenti per comprendere comportamenti ed esigenze;
Considerare tutte le tipologie di utenti per minimizzare gli elementi limitanti;
Coinvolgere nel processo tutti gli stakeholder interessati dal progetto;
Progettare in ottica multicanale, armonizzando l’esperienza utente delle diverse modalità di fruizione del servizio;
Rispettare gli standard di qualità e rifarsi ai buoni esempi già esistenti, senza reinventare la ruota;
Ridurre la complessità di procedure e processi al minimo utile, favorendo l’approccio once only da e verso il cittadino;
Sfruttare piattaforme e infrastrutture tecnologiche pubbliche esistenti;
Tenere un approccio open source: riusare soluzioni e condividere risultati con licenze aperte;
Testare con gli utenti le soluzioni proposte durante tutto il processo, dai prototipi a diversi livelli di fedeltà fino al prodotto realizzato;
Valutare ciclicamente la performance e la conformità delle soluzioni secondo criteri chiari.
2.2.2. Principi¶
Un servizio pubblico digitale può essere considerato di qualità se è conforme ad alcuni principi standard, definiti a livello nazionale ed europeo:
Centralità dell’utente - Servizi progettati con il coinvolgimento dei cittadini e sulla base delle loro necessità, per rendere i servizi mobile-friendly e fruibili, anche in termini di assistenza online e possibilità di lasciare feedback.
Trasparenza - Informazioni chiare sulle responsabilità delle amministrazioni e sulle modalità di erogazione dei servizi, soprattutto in merito all’uso e al trattamento dei dati personali e alla spiegazione dei processi.
Accessibilità - Servizi facilmente utilizzabili e informazioni facili da trovare e comprendere da tutte le persone, a prescindere da possibili condizioni di disabilità che rendano necessario l’utilizzo di strumenti assistivi o di particolari configurazioni del sistema.
Once only - I siti e i servizi non dovrebbero chiedere agli utenti informazioni già fornite, ma riutilizzare internamente le informazioni già comunicate dall’utente attraverso l’integrazione con le piattaforme previste.
Open source - Mettere le soluzioni progettate e le relative documentazioni a disposizione della community con licenza aperta, così da poter essere riutilizzate da altre pubbliche amministrazioni con esigenze simili.
Digital first - Il servizio deve essere organizzato sfruttando il digitale come canale primario, sfruttando le piattaforme abilitanti disponibili, le infrastrutture IT esistenti e considerando altri punti di contatto con il cittadino in modo da abbracciare un’ottica multicanale.